” Moro Lasso ” ( Gesualdo ) e Halloween: la bellezza dell’oscurità

 

 La riscoperta di questo madrigale "oscuro", pieno di dissonanze, in sé estremamente "moderno" nella composizione e nella resa è a dir poco folgorante.

Ha la stessa bellezza delle rime petrose di Dante, la stessa sapienza formale del poetare di Tasso.

Probabilmente Halloween (nella sua versione degradata di oggi) è un modo commerciale per scoprire ciò che è presente anche qui come in tanta parte della produzione musicale e letteraria di ogni tempo, e che precede Halloween (nella sua forma storica e "nobile") e la produzione dell’uomo: la bellezza dell’oscurità.

 

 

 

Citazione

YouTube – The Deller Consort " Moro Lasso " ( Gesualdo )
  

 

 

Qui in una versione per poche voci ma intense, in cui è più facile cogliere la polifonia nelle sue trame in filigrana.

Il testo non è granché:

"Moro, lasso, al mio duolo,
E chi può dar mi vita,
Ahi, che m’ancide e non vuol darmi aita!
O dolorosa sorte,
Chi dar vita mi può,
Ahi, mi dà morte!"

… ma ciò che importa qui è la musica!

 

 


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