Succede che a girare su Youtube come faccio da mesi si incontri gente…
Non solo fenomeni come Yamashita, che suona i Quadri di un’Esposizione di Mussorgsky da lui trascritti per chitarra sola dal vivo…
avrà un suono un po’ di unghia, ma ammazza! Ce ne fossero…
… Si incontrano anche chitarristi "veri", in carne ed ossa, straordinari, di cui prima d’ora avevo solo letto sulle riviste o sentito dire da amici cari. Musicisti veri e onesti che hanno in comune con me la preparazione (reale da parte loro, e mancata o solo sfiorata da parte mia, v. piccolo appunto personale qui sotto), e il gusto per il suono. Certo, ognuno ha il suo suono personale, la sua chitarra, trova la sua via, e la musica per chitarra è bella proprio per questo.
Il suono di questa chitarra è molto simile a quello che ho in mente riguardo alla mia chitarra nuova, a come dovrebbe diventare in un’altra vita se potessi suonare a tempo pieno. E’ molto meno morbido di quello della mia ormai compianta chitarra defunta. Ma fa parte del gioco, cedro contro abete… Due universi pressoché paralleli destinati a toccarsi solo di rado. D’altronde all’epoca scelsi deliberatamente di cambiar legno per risparmiare a me stesso il dolore di dover intraprendere un nuovo percorso (il percorso che porta al suono è lungo e impervio) su una nuova chitarra di abete.
Piccolo appunto personale: sì, ho "scelto" di non andare a Parigi a studiare a suo tempo, ma non credo sinceramente si possa propriamente e veramente parlare di scelta. Si vede che doveva andare così. Bisogna avere il coraggio e l’onestà di accettare le cose come stanno… A volte ho più coraggio di ora in questo senso.