Archivi del mese: marzo 2008

Vadim Repin

 
 
 
Ascoltai Vadim Repin qualche anno fa dal vivo a Ferrara in un Paganini (concerto "la Campanella") che non dimenticherò mai.
Non sapevo fosse famoso, né forse lo era come lo è oggi. Ma si seniva qualcosa di speciale nell’aria. Un siberiano con un violino Guarnieri. Che mix strano!
 
Qui nel mio amatissimo concerto di Beethoven. 4 colpi di timpano solo in sottovoce e inizia la magia, quasi a bussare, ad entrare in punta di piedi, a scusarsi della priopria statura al di sopra degli astri
 

"Such’ihn über’m Sternenzelt!

Über Sternen muβ er wohnen."

 

 

 

 
 
Ho sentito che il nostro Repin stasera faceva un concerto su internet con la Filarmonica della Scala credo. Onore al merito, all’umiltà, al talento e al lavoro per farlo emergere, il talento.
 
 

Shakespeare, gemellaggi e separazioni

 
 
Ah, la ripresa è terribile…
Ci si mette anche il gemellaggio. Ogni anno un gemellaggio nuovo; quest’anno coi francesi di un paese nei Pirenei.
 
L’altra sera vedo un film di Kenneth Branagh, diretto da lui. Un altro suo adattamento di un’opera, anche stavolta "minore", di Shakespeare, "As You Like It", "Come vi piace". Stavolta lui se ne sta solo dietro la cinepresa. Me l’ha ambientata in un’enclave commerciale britannica in Giappone alla fine dell’Ottocento.
Quando ho riportato il film alla videoteca, come ho già detto ad alcuni amici l’ho deposto con la serenità d’animo senza rimpianti di chi prende commiato da un tramonto sapendo che ne vedrà altri 1000 uguali.
 
 
Mi è capitato di leggere un po’ di "Much Ado About Nothing", "Molto rumore per nulla". Mi piace la scelta del traduttore stavolta di chiamarlo "molto trambusto per nulla", perché in realtà il casotto della trama non è urlato o rumoroso, non si pone come problema esterno o acustico, ma è tutto interno all’azione, ed è esso stesso azione, non necessariamente rumore. Bravo traduttore!
 
Le vacanze di Pasqua con tutte le loro negatività mi hanno regalato aspetti profondamente spirituali che le rendono diverse dalle altre, e in qualche modo speciali. Insomma, a volte si lascia qualcosa di bellino senza rimpianti (per me è tutto dire) e si puo’ abbandonare con nostalgia qualcosa di più complesso, non necessariamente etichettabile con un limitante "bellino".
 
Ho scoperto che un mio CD demo è stato utilizzato come colonna sonora di un DVD creato dal Comune per accompagare le foto testimonianti la riscoperta, il restauro e la rivalorizzazione di un luogo molto vicino al teatro dove lavoravo prima che iniziasse per me la "carriera" di prof precario.
L’ho scoperto, perché fortunatamente ho il mio controspionaggio, altrimenti non avrei mai saputo di tanto onore.
Sarò all’antica, ma trovo poco carino utilizzare il prodotto delle fatiche altrui senza neppure informarlo, fosse pure di fronte al fatto compiuto.
Però quando si produce musica e questa viene scelta, è sempre un piacere, e alla fine, per dirla in generale e al di fuori dal fatto rigorosamente personale, quando la musica esce deve volare lontano, non importa il vento che la trasporta.
Bello separarsi da qualcosa che volerà lontano e che magari qualcuno considererà diverso da altre 1000 esecuzioni.
 
Oggi ho finalmente incontrato il rappresentante di libri che avevo l’anno scorso nell’altra scuola. L’ho incontrato personalmente ed è stato un piacere. M’informava nell’accomiatarsi che sarebbe andato a consegnare del materiale proprio all’altra scuola, alla "professoressa" che è al mio posto. Gli ho spiegato che al mio posto credo ci sia un professore-maschio. Saporosi ed esilaranti giochi di coincidenze ed equivoci, non accadete dunque solo sulle pagine di Shakespeare!
 
 
Vabbè, non ci pensiamo, vai con la sinfonia classica!
 
 
 

San Patrizio ieri, e un anno fa

 
 
 
 
Cari zombettini miei,
 
Oggi era San Patrizio, e in Irlanda mi sa che abbiano fatto il diavolo a 4.
Auguro a tutti di raccogliere il pentolone pieno d’oro alla fine dell’arcobaleno!
L’anno scorso scrissi proprio di san Patrizio. Già un anno è passato, sigh…
 
 
Che bello il film "Onora il padre e la madre" di S. Lumet.
 
 
A proposito di film, ho trovato finalmente anche il demenziale "La soupe aux choux", che mi aveva tenuto compagnia in albergo l’ultimo dell’anno a Parigi. Ogni volta che ci pensavo dicevo "troppo stupido…
Salvo aggiungere un secondo dopo: "devo assolutamente averlo"
ahahaha!
E’ un film dell’81 (altro che un anno è passato) con De Funès,
 
 
 
 
 
 
 
 
Recuperato anche un altro film strano alla faccia del boicottaggio della scortesissima e sbrigativa commessa della Fnac di les Halles ("désolée monsieur, on ne le trouve pas"). "Mauvaise Passe", in cui Daniel Auteuil è un improbabile gigolo, lo vidi al cinema attratto dall’originalissima locandina! Era il 1999, o forse il 2000. Altro tempo passato. Ri-sigh.
 
Intanto mi ascolto il Brahms dal color bronzeo di Giulini…
 
 
 
 
Certi autori e certi interpreti per fortuna se ne fregano del tempo…